lunedì 19 novembre 2007

La morte di Pier Paolo Pasolini


La morte di Pier Paolo Pasolini

Sono passati 32 anni dalla sera del 2 novembre del 1975. All’idroscalo di Ostia veniva trovato il corpo di Pier Paolo Pisolini barbaramente ucciso,da un ragazzo di borgata Giuseppe Pelosi all’epoca minorenne, da tutti conosciuto come Pino la “rana”. Il ragazzo dopo aver preso la macchina che era intestata a Pasolini gli passa sopra senza neanche accorgersene gli passa sopra scoppiandogli il cuore dopo che lo aveva ridotto come uno straccio. Il giovane da quello che sostiene dice di essersi rifiutato ad un rapporto sessuale voluto dalla vittima, la quale era omosessuale. Essere omosessuali per la società degli anni 70 era uno sconcerto per la gente ben pensante,ma per lo più una diversità la quale non veniva digerita dalla gente. Ai funerali di Pier Paolo Pisolini partecipano a migliaia, un’ intero paese si ferma per rendere l’ultimo saluto al grande poeta. Partecipano registi,intellettuali, scrittori, attori come Sergio Citti e Ninetto Davoli i quali hanno sempre lavorato a fianco di Pasolini, e le massime autorità della politica di allora,lo stesso presidente della repubblica Giovanni Leone. Alberto Moravia dirà che di poeti come Pasolini c’è ne sono pochi,che la vita del poeta è sacra e che non deve essere attentata, e che di poeti veri e propri ne nascono pochissimi nell’arco di un secolo al massimo 2 o 3. A non capacitarsi della morte di pisolini è lo stesso Citti il quale cerca di scoprire quali erano le vere cause che hanno portato alla morta di Pasolini.La verità Citti riuscirà ha trovarla anche se non verrà mai chiamato ha testimoniare in tribunale, ma oltre a questo non verrà mai creduto. Ma Sergio Citti non è il solo che vuole scoprire la verità sulla morte di Pasolini, ci si mette anche una giornalista che scriveva articoli per l’Europeo, il suo nome è Oriana Fallaci. Secondo la Fallaci ha uccidere Pasolini la notte del 2 novembre del 75 non fosse stato Pelosi,ma un gruppo di ragazzi appartenenti all’estrema destra dal forte accento siciliano, l’articolo susciti molte polemiche a tal punto che i personaggi che cercavano di far ricadere l’uccisione di Pasolini da parte di Pelosi come una fatalità la quale era legittimata da parte del Pelosi stesso come difesa dagli attacchi di Pasolini. Ma chi era Pier Paolo Pasolini? Chi mai avrebbe ucciso un’uomo che si era fatto amare dalla gente? Hanno voluto farlo fuori perché sapeva troppo? Perchè faceva il suo mestiere che era quello di informare la gente di quello che stava accadendo in Italia? Non sarebbe morto per il semplice fatto che era omosessuale? Pier Paolo Pasolini era un grande poeta oltre che scrittore, sceneggiatore, saggista, romanziere, giornalista ma soprattutto un grande regista, come regista ha realizzato 19 film, in alcuni di questi film oltre a regista fu anche protagonista. Tra i suoi film più noti ricordiamo Uccellacci e uccellini, Accattone, Mamma Roma, Edipo Re, Salò e le 120 giornate di Sodomia, Il vangelo secondo Matteo ecc., come scrittore scrisse i romanzi Ragazzi di vita, Le ceneri di Gramsci, Passione e ideologia, La religione del mio tempo, Il sogno di una cosa,Teorema, Alì dagli occhi azzurri, ecc. Un uomo cosi che non farebbe del male nemmeno a una mosca chi mai avrebbe potuto uccidere,di cosa si stava occupando Pasolini negli ultimi anni della sua vita? Avrebbe potuto rivelare delle verità scottanti a tal punto da smascherare ciò che c’era di marcio nella politica ma anche nella società borghese la quale si stava affermando come una classe altolocata? Pasolini da buon giornalista e scrittore quale era stava cercando di scoprire le cause della morte dell’ingegnere capo dell’Eni Enrico Mattei, oltre al giornalista americano Mac Hale e al pilota Irnerio Bertuzzi che pilotava il piccolo Moran Sonier precipitato nei pressi della località Bascapè, nei pressi di Pavia, prima di atterrare all’aereoporto di Linate, la sera del 27 ottobre 1962. Come giornalista i suoi articoli erano molto pungenti e andavano ha intaccare ciò che c’era di marcio e di sospetto nell’Italia che operava tramite compromessi,la quale giudicava le persone solo dall’apparenza senza conoscerle fino infondo. Pasolini poi subiva minacce pesanti, in Italia circolavano volantini con la faccia di Pasolini con scritto “Uno in meno” si voleva dare un segnale di pulizia da tutto ciò che era di diverso sia che fosse un diversamente abile, una prostituta, un tossico dipendente o un’ omosessuale da parte della destra che attraverso questi atti di xenofobia credeva di dare una mano alla società per cambiarla anche se gli omosessuali erano i bersagli preferiti da parte dei fascisti di Forza Nuova, Fur, Avanguardia Nazionale. Gli avvocati Guido Calvi e Antonino Marazzita costituendosi parte civile grazie all’aiuto di un medico legale sosterranno che ad uccidere Pier Paolo Pasolini, la sera del 2 novembre non fu Giuseppe Pelosi ma un gruppo di ragazzi,sicuramente dei fascisti, i quali non hanno avuto nessuna pietà con il povero Pasolini,uno di questi ragazzi prende un pezzo di legno e lo tira contro Pasolini ma il legno si frantuma essendo fracido poiché piove ininterrottamente, un altro prende un bastone colpendolo alla schiena,Pasolini dopo essersi rialzato con fatica cerca di tamponarsi le ferite ma invano,cerca di mettersi in salvo ma non c’è la fa lo raggiungono di nuovo e iniziano di nuovo il pestaggio il quale continua senza un’attimo di tregua da parte degli aggressori, Pasolini cerca di tamponarsi le ferite ma il sangue continua a sgorgare, rimane agonizzante per terra, il respiro affannato gli aggressori se ne vanno, ed è proprio in questo momento che Pelosi prende la macchina di Pasolini e se ne va non vedendo Pasolini, gli passa sopra senza accorgersene facendogli scoppiare il cuore e mettendo fine alla sua vita. A distanza di molti anni Pelosi ha ammesso in una trasmissione televisiva, che si intitola “Ombre sul giallo” che non era stato lui a commettere il delitto, ma che c’era un gruppo di ragazzi appartenenti alla destra, i quali mentre ammazzavano come un cane Pisolini, gli gridavano “Sporco fetusu, frocio, ricchione…” Purtroppo la verità arriva troppo tardi, adesso i veri colpevoli non ci sono più, anche se viviamo in una società di merda, dove la giustizia se vogliamo ancora chiamarla così, arriva a compromessi, non riuscendo ha fare il proprio dovere. E’ noi ci definiamo uno stato democratico,il quale tollera tutte le persone di colore, che è aperto ad allacciare rapporti con culture diverse. Ma fatemi il piacere, non è vero niente, ve lo assicuro io che la politica oramai non la guardo più, la quale mi ha stufato con i suoi giullari.