mercoledì 19 dicembre 2007

Rino Gaetano



Rino Gaetano

Ma il cielo è sempre più blu

1960. Per motivi di lavoro il padre Domenico e la madre Maria decidono di trasferirsi a Roma con i due figli. Inizialmente trovano sistemazione e lavoro in viale Tirreno.

1961. La vita della famiglia Gaetano è difficile e così i genitori mandano Rino al seminario della Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni in provincia di Terni, scelta dettata più da esigenze pratiche che da convinzioni religiose. Rino si ritrova così solo e distante dalla famiglia, in un ambiente molto rigido e diverso da quello familiare.

1964. Nel tempo libero dallo studio e dalla preghiera inizia a scrivere, tra le altre cose, anche un poema su modello dantesco dal titolo E l’uomo volò. Lega molto con un insegnante, padre Renato Simeoni, che ritroverà più avanti nella vita.

1967. Rino finalmente torna a Roma dai genitori, che nel frattempo si sono trasferiti in via Cimone 93: il clima socio-politico nella capitale è caldissimo ed è facilmente immaginabile quanti e quali stimoli potesse offrire un tale ambiente a un ragazzo come Rino.

1968. Rino compie 18 anni. Stringe le sue prime amicizie “romane”. Insieme ad alcuni ragazzi forma un gruppo musicale, i Krounks, dove suona il basso: il gruppo esegue cover, ma Rino scrive anche moltissime canzoni. E’ affascinato dalle grandi star internazionali come Bob Dylan e i Beatles e da una nuova generazione di cantanti italiani che si esprimono in modo originale come Celentano, Jannacci, I Gufi, Gianco, Pieretti, De Andrè…


1969. A Rino arriva il congedo illimitato dal servizio militare per via dell’ invalidità civile del padre. Si arrangia con dei piccoli lavoretti, avvicinandosi nel contempo al teatro dove fa di tutto, dal cabaret al teatro di strada, persino il fonico. Comincia anche a frequentare il Folkstudio, noto locale romano all’ epoca diretto da Giancarlo Cesaroni, dove si esibiscono moltissimi giovani. Qui conosce Ernesto Bassignano, Antonello Venditti e Francesco de Gregori, praticamente coetanei e anche loro in cerca di fortuna. Rino comincia a mostrare il suo talento: ha un modo di scriversi e di porsi atipico, non schierato politicamente, e tratta i problemi sociali con una forte dose di ironia. Per questo motivo troverà subito difficoltà nel mondo musicale dal momento che il suo modo di cantare e criticare tutto e tutti a qualcuno non va a genio. Si esibisce con Antonello Venditti in alcuni spettacoli di cabaret di Marcello Casco: i due si occupano anche delle musiche. Rino, come fonico, è impegnato anche con la Compagnia di Teatro dei Commedianti, diretta da Gianfilippo Carcano, in un due tempi di Maria Teresa Albani.


1970-1971. La famiglia Gaetano si trasferisce in via Nomentana Nuova 53, dove i genitori, diventando portieri, hanno a disposizione il seminterrato dello stabile. La casa è piccola e le finestre si affacciano sul marciapiede: l’ unico panorama che si può ammirare attraverso le grosse sbarre dei vetri sono le gambe delle persone che passano. Per Rino, che vive con i suoi in quell’ abitazione, il cielo blu è solo un miraggio. Mentre fa piccoli lavoretti nel condominio, continua a coltivare le sue passioni. Si dedica molto al teatro prendendo parte ad alcune rappresentazioni. Recita i poemi di Majakowskij e interpreta Estragone in Aspettando Godot di Samuel Beckett e la volpe in Pinocchio; prende parte anche a un giro teatrale con l’ETI (Ente Teatrale Italiano). Passa dai teatri underground alle rappresentazioni per bambini nelle scuole. Dati i problemi economici della famiglia, Rino deve cercarsi delle entrate certe. Attraverso conoscenti, il padre gli procura un posto in banca, un lavoro ben retribuito e sicuro. Rino, diplomato in ragioneria ma con sogni ben diversi, riesce a trovare un piccolo compromesso con i genitori: avrà a disposizione un ultimo anno per provare a sfondare, altrimenti dovrà rassegnarsi a lavorare in banca.


1972. Rino riesce a iscriversi alla SIAE e, introdotto dal suo amico Antonello Venditti, si presenta a Vincenzo Micocci, della casa discografica IT, con lo pseudonimo di “Bacom”. In un primo momento Rino è intenzionato a impegnarsi solamente come autore: vorrebbe che qualcun altro, magari un amico, cantasse al posto suo; ma alla fine hanno la meglio i discografici, che in lui vedono un frontman atipico ma forte, dotato di talento e personalità, oltretutto serio e affidabile. Contemporaneamente ottiene un provino dalla etichetta discografica Bell Disc di Milano e incide un primo 45 giri contenente La ballata di Renzo e I love you Maryanna che però non sarà mai stampato.



1973-1974. Finalmente esce il suo primo 45 giri prodotto dalla IT, che si deve considerare una specie di prova vocale, dove, con lo pseudonimo “Kammamuri’s” troviamo le canzoni I love you Maryanna e Jaqueline. Questo disco viene prodotto da Antonello Venditti, come era consuetudine a quei tempi alla IT, dove si facevano collaborare fra loro i giovani artisti. I primi tempi, per guadagnare qualche soldo, Rino lavora per l’etichetta discografica svolgendo anche altre mansioni: talvolta si occupa di attività di carattere tecnico o promozionale, segue a sua volta altri giovani artisti e va alla ricerca di nuovi talenti. In questo periodo Rino mette a punto i testi del suo primo 33 giri, “Ingresso libero”, che verrà pubblicato nel novembre 1974, e incontra Bruno Franceschelli con il quale stringe una forte amicizia destinata a durare fino alla tragica morte di Rino. Tramite Bruno, Rino approfondirà autori come Petrolini e Ionesco. La casa discografica RCA, che ha come affiliata la IT, propone Rino autore a Nicola di Bari, che nel 1971 aveva cantato brani di Tenco. Rino scrive per il cantante Prova a chiamarmi amore, Questo amore cosi grande e una versione modificata nel testo e nel significato di Ad esempio a me piace… il Sud, presentata per la prima volta a <> il 24 novembre del 1974 e successivamente lanciata sul mercato sudamericano dove ottiene un grosso successo con il titolo Por ejemplo. Le tre canzoni vengono incluse da Nicola di Bari nel suo album “Ti fa bella l’amore”.


1975. Rino Gaetano insieme a molti altri cantanti partecipa alla manifestazione “Trianon ‘75”, a Roma, che diventerà un doppio album molto suggestivo, dove Rino canta dal vivo, accompagnandosi con la chitarra, Ad esempio a me piace… il Sud. Proprio nel corso di quesat’anno ottiene il primo grande successo pubblicando Ma il cielo è sempre più blu, un 45 giri atipico: praticamente contiene una sola canzone divisa in due parti, una su ognuno dei due lati. Fin da subito viene trasmessa alla radio e soprattutto all’interno di “Alto Gradimento”, il programma RAI di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Non tardano ad arrivare le prime censure: nell’incisione originale della canzone troviamo una frase che forse per l’epoca è ritenuta “politicamente poco corretta”: <>.Questa frase sarà poi ripristinata, e quindi si potrà ascoltare, nel remix della canzone che dj Molella pubblicherà il 15 luglio 2003. Ma il cielo è sempre più blu scala la classifica delle vendite e per Rino arrivano i primi guadagni. Finalmente con i primi soldi può prendere la patente e si acquista una Simca 1000 usata di colore verde bottiglia. Cominciano a moltiplicarsi i concerti dal vivo dove Rino emerge subito rispetto agli altri cantanti perché è fra i primi a parlare e interagire con il pubblico. Gli capita di fare anche da apripista ai concerti di altri cantanti, come per esempio il suo amico Antonello Venditti, ormai già affermato. Rino inizia a frequentare Il cenacolo, in via Nomentana: una sala prove e di registrazione, ma anche un luogo di ritrovo fra artisti e musicisti. Continua a pensare anche al teatro, portando avanti con il suo amico Bruno Franceschelli il progetto Ad esempio a me piace, una pièce teatrale in due tempi dove musica e recitazione si mescolano in un tutto unico, una sorta di teatro-canzone alla Giorgio Gaber.Questa rappresentazione purtroppo però non andrà in scena.



1976. In maggio esce l’album “Mio fratello è figlio unico”. I dischi della IT vengono registrati e preparati negli studi della RCA con musicisti e tecnici messi a disposizione dall’etichetta discografica. Va fatto notare che in questo disco il sitar e il latro sono suonati da Gaio Chiocchio. Dopo l’uscita del disco, Rino Gaetano parte subito in tournèe affiancato dai Perigeo. Cede una sua canzone inedita a una cantante della IT, Carmelina Gadaleta, dal titolo Sandro Trasportando, e lavora in un recital radiofonico con Claudio Lippi.


1977. Rino è impegnato a ultimare l’album “Aida”, che uscirà in primavera, dove ritroviamo come collaboratori musicisti che già avevano lavorato con lui: negli arrangiamenti e al sax Foffo Bianchi, alle chitarre Luciano Ciccaglioni, alla batteria Massimo Buzzi, al basso Piero Ricci e infine al missaggio Maurizio Montanesi con il quale era diventato amico. Va sottolineato che nel clima socio-politico di quel momento, molti cantanti vengono contestati, ma a Rino Gaetano viene riconosciuta una purezza che lo tiene al di fuori delle contestazioni.Prorpio nel corso di quest’anno gli viene affiancato un gruppo emergente, i Crash, che lo accompagnerà in tournèe. Per i Crash Rino produce un album intitolato “Extasis” e scrive il testo per una loro canzone inedita dal titolo Marziani noi. Cresce sempre di più la popolarità del cantautore che però è ancora costretto a scontrarsi con la censura: per esempio in una apparizione televisiva a “Domenica in”, in quell’anno condotta da Corrado, è costretto a tagliare la parola “coglione” dalla canzone Spendi spandi effendi.


1978. Il 26 gennaio entra nelle case degli italiani Gianna. Rino Gaetano partecipa al 28 Festival di Sanremo ottenendo un enorme successo: arriva al terzo posto nella classifica finale, ma scala la classifica delle vendite, dove rimane al primo posto per diverse settimane. Questa canzone ha un successo incredibile e viene incisa anche in Germania da Wolfgang Petry con lo stesso titolo, mentre Rino ne incide una versione in inglese con il titolo Gina, che però non verrà mai pubblicata. Alcuni fan non approvano la sua scelta di partecipare a Sanremo, lo stesso Rino in un primo momento non ne è convinto, soprattutto di farlo con una canzone commerciale come Gianna: preferirebbe presentarsi con Nuntereggae più, ma i discografici spingono per Gianna fino a convincerlo. Rino Gaetano comunque cerca di distinguersi dal contesto presentandosi in maniera atipica con un cilindro in testa, ukulele, frac e scarpe da tennis, accompagnato da strani coristi che poi non sono altri che i Pandemonium. Va sottolineato che per la prima volta a Sanremo viene pronunciata la parola “sesso”. Nel 2002, Anna , la sorella di Rino, metterà all’asta l’ ukulele di Sanremo, ottenendo una bella somma che andrà interamente a favore di Emergency per un progetto di mantenimento del Centro Medico per Bambini in Sierra Leone. Nel corso dell’anno ritroviamo Rino impegnato in una tournèe per l’ Italia, partecipa anche a varie serate e manifestazioni fra cui va ricordato “Discomare ‘78” anche per la polemica che scoppia nella serata finale: la RAI infatti, o chi per essa, cerca di impedire al cantante di esibirsi con Nuntereggae più; Rino per protesta lascia la manifestazione. Fortunatamente il grande successo ottenuto dal brano permetterà al cantante di esibirsi altre volte in RAI con questa canzone. Nella prima versione incisa le parole di questo testo erano ben diverse, ci si potevano trovare molti più nomi e cognomi di personaggi dell’epoca, sui quali forse fu posto un veto. Va sottolineato che al tempo la frase “PCI nuntereggae più”, associando il PCI ad altri partiti appartenenti alla maggioranza, non fu bene accolta negli ambienti dell’opposizione. Poi, a complicare il tutto, l’album Nuntereggae più che contiene la canzone esce ad aprile, all’indomani del sequestro Moro. Nell’album ritroviamo un vecchio amico di Rino, Francesco de Gregori, che collabora con lui per la canzone Fabbricando case, dove si presta a un controcanto particolare.All’interno del disco Rino tra gli altri ringrazia: Ernesto Bassignano, la Schola Cantorum, la sua ragazza Ameliuzza, come la chiamava, per arrivare poi a piazza Michelangelo e al lungotevere Petrolini che “hanno più o meno collaborato alla realizzazione di questo disco” come lui stesso scrive. Per Rino Gaetano Sanremo è il primo grosso compromesso e l’inizio di un successo commerciale che forse comincia a logorarlo dentro. Rino è un ragazzo buono e semplice e nonostante la sua celebrità cerca di condurre la stessa vita di prima.Come racconta la sorella Anna, spesso Rino le chiede in prestito la macchina, una Panda, per girare per Roma indisturbato.


1979. A questo punto della carriera di Rino Gaetano viene ceduto dalla IT alla RCA (come avviene per tutti quelli che arrivano a un certo successo) e proprio per la nuova etichetta esce l’album “Resta vile maschio dove vai?”, dove anche l’immagine di Rino subisce una trasformazione ( basta guardare la scelta della foto di copertina): ora è più professionale e commerciale. Forse proprio per dare maggiore spessore all’operazione viene organizzata una collaborazione con Mogol, che scrive il testo della canzone che dà il titolo all’album. Per la realizzazione del disco viene organizzata una spedizione in America Centrale e l’album viene inciso a Città del Messico nel Centro Musicale Grabaciòn e a Miami negli studi Climax. Nel corso dell’anno Rino partecipa a una trasmissione radiofonica con Patty Pravo dal titolo <<>>.Contemporaneamente all’uscita del disco in Italia escono le versioni spagnole di Nuntereggae più (Corta el rollo ya), E cantava le canzoni (Y cantaba las canciones), Resta vile maschio dove vai? (Maestra del amor), Ahi Maria (Ay! Maria): va segnalato che Nuntereggae più viene adattata con politici e personaggi famosi della Spagna, mentre Resta vile maschio dove vai?presenta tutto un altro testo scritto dallo stesso Rino con un aiuto per la traduzione. In ottobre al “Discostate”, a Rieti, obbligato a cantare in playback, Rino, invece di muovere la bocca per far finta di cantare, si fuma una sigaretta. Molti amici parlano di un periodo di crisi d’identità dopo l’uscita del disco. Per quanto riguarda la vita privata, in questo anno Rino Gaetano si compra finalmente una casa nella zone S. Lucia, in via delle Molette a Mentana, nei pressi di Roma: non ci va ad abitare ma la usa spesso per organizzare delle cenette con amici e nel giardino coltiva un piccolo orto. Il vero motivo dell’acquisto è il prossimo matrimonio con la sua ragazza, Amelia.


1980. Rino è impegnato nel progetto di creare un disco e un’ immagine diversi (basta anche qui guardare la copertina).Esce l’album “E io ci sto” che mostra un approccio al mercato di tipo non commerciale. Le vendite saranno inferiori al solito, ma, come lo stesso Rino dichiara varie volte, ne è molto soddisfatto perché è un album che dà un messaggio più duro e più preciso. In maggio in RAI, partecipa alla serata per i 20 anni dalla morte di Fred Buscagliene dove interpreta, rivisitandola e aggiornandola, Il dritto di Chicago. Nello stesso anno esce l’album “Alice”, disco atipico dei Perigeo: per questo progetto, che doveva sfociare in un musical, coinvolgono vari artisti fra cui Rino Gaetano, Anna Oxa, Lucio Dalla, Ivan Cattaneo. Rino scrive e interpreta il testo di Al bar dello sport con Maria Monti, e partecipa alla canzone finale che vede impegnati tutti gli artisti, dal titolo Confusione gran confusione. A fine anno, presentata da Shel Shapiro, prende il via una nuova tournèe, dove Rino si esibisce a fianco di Cocciante e dei Perigeo. Da questa sinergia esce “Qconcert ”, contenente quattro canzoni fra cui Ancora Insieme, Imagine dedicata a John Lennon appena scomparso, Aschmilero, Aida cantata da Riccardo Cocciante e la splendida interpretazione di A mano a mano di Cocciante eseguita da Rino Gaetano.


1981. Il 31 maggio Rino Gaetano fa la sua ultima apparizione in TV cantando E io ci sto, mentre sta preparando un nuovo tour con Anna Oxa e i Perigeo, incidendo al contempo delle canzoni con la Oxa fra cui La gallina coccodè di Battisti. Il 2 giugno, da solo, alle prime luci del mattino, Rino muore. Come al solito aveva cercato degli amici per passare la serata e poi era rimasto solo. Stava tornando a casa, alle 3,55 a bordo della sua Volvo 343 grigio metallizzato, targata Z40932, all’incrocio di via Nomentana con via Carlo Fea , vicino a via XXI Aprile, finisce sulla corsia opposta e si schianta contro un camion, un Fiat 650D che è diretto ai Mercati Generali. Rino sbatte violentemente la testa sul vetro ed entra in coma, arrivano i soccorsi e viene portato al Policlinico che però è privo di un reparto per craniolesi. Si cercano disperatamente altri ospedali, ma non si trova un posto e cosi dopo due ore Rino ci lascia per sempre. Colpiscono le tremende somiglianze con la sua prima canzone incisa, Quando Renzo morì.Sono molte le polemiche sul mancato ricovero in ospedale, viene anche aperta un inchiesta, per molti anni rimane una morte strana… Il 4 giugno, alle 11,30 del mattino, nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù sul lungotevere Prati, proprio nella chiesa di padre Simeoni e dove Rino si sarebbe sposato, si svolge il suo funerale. Rino inizialmente viene sepolto nel piccolo cimitero di Mentana fino al 17 ottobre quando è trasferito al cimitero del Verano, nel riquadro 119, piano terra, cappella V, loculo 10. E cos’ Rino morì…aveva solo 30 anni.

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